19 aprile 2012

Storia di una Pupa che si crede moscerina.

Cresciuta a bolle di sapone e favolette, 
nutrita di buona educazione e sensi di colpa,
mi accorsi un giorno che non ero diventata me, ma un'altra. 
Ero un' insopportabile grigia insettina della specie Bravaragazzholys.
Quel giorno, tremando, qualcosa mi aveva liberata. 
Il barattolo di vetro era stato aperto. E io, l'insetto, prima di uscire ci pensai un po'. 
Dopo i primi attimi di terrore e di incertezza, imparai che l'aria fresca mi piaceva. 
E dopo aver schivato diversi parabrezza, iniziai a prendere le misure della città e dei suoi abitanti. 
Presi la patente ed indossai delle ali nuove.  A pois. 
Oh, ci ho così preso gusto che non ho più smesso.
E così ora svolazzo, e mi piace, mi garba, me gusta. 
Mi guardo intorno e vado dove mi va. 
Wikipedia insegna: "Quattro sono i principali stadi di un ciclo vitale di una farfalla: uovo, bruco, pupa e adulto."
Io oggi sono la Pupa. E mi diverto finchè posso. 
"Sensazione di sollievo, di benessere, il desiderio unico e urgente di vivere, insidiosa euforia, dolce pazzia: la rondinella liberata batteva le ali, pronta a prendere il volo alla scoperta del mondo. (...) e dietro la vivacità smodata, dietro la febbre della festa e dell'amoreggiare, riuscì a cogliere l'animo fermo, la decisione ormai presa - non c'era dubbio, aveva proclamato l'indipendenza."
Jorge Amado 

 (farfalle, rondinelle, lo so. è un mix eterogeneo. ma so che non starete lì a sottilizzare sul tipo di volatile.) 


2 commenti:

Anonimo ha detto...

bella storiella..ora non smettere mai di volare!!!!

La Senhorita Flor ha detto...

flap flap flap!!!